È un fatto quanto mai evidente che ogni epoca è attraversata da questioni “brucianti” e ogni generazione ne sente alcuni particolarmente propri. Le pratiche progettuali attingono dal ventaglio dei discorsi collettivi di culture e sottoculture contemporanee, e ne generano altri. Esse possono avere un ruolo nell’influenzare l’immaginario e il pensiero di una comunità, nell’alimentare e tenere vivi alcuni dibattiti.
Oggi, più che mai, progettist* e artist* sono chiamat* a interrogarsi sull’impatto sociale, culturale e ambientale del proprio lavoro.
L’intento di Times are still burning è di porci domande su come cambia o dovrà cambiare il modo di pensarci all’interno di un ecosistema e di ripensare le nostri abitudini.
Provare a costruire un percorso che ragioni su cosa sta accadendo o provare ad immaginare scenari futuri.
Tentare attraverso la progettazione, la condivisione, la messa in scena della crisi, ad avvicinare una comunità distratta rendendola partecipe.
C’è bisogno di tornare ad una coscienza del design e del ruolo di attante che questo occupa nell’influenzare il comportamento di una società. È viva la necessità di tornare a sentire che possiamo avere questo ruolo attraverso gli oggetti che produciamo e le scelte che facciamo. È importante tornare ad aspetti del design e della pratica artistica meno effimeri e più impegnati.
Non esistono temi prioritari quando tutto è percepito come imminentemente catastrofico o almeno necessario; è, o forse noi la sentiamo tale, l’epoca del crollo: il crollo di un sistema fondato su valori che non ci appartengono più o che non reputiamo sostenibili. Inesorabile il tempo batte le lancette e ogni accadimento sembra rimandare ad un futuro incerto. In equilibrio precario tentiamo di mantenere la rotta, di trovare soluzioni e puntualmente ci ritroviamo a chiederci a che punto siamo.
Sembra sempre non esserci più tempo e questo implica farsi carico di tenere alta l’attenzione, se si vuole mantenere un dibattito serio intorno alle questioni che riteniamo urgenti.
L’agency nelle pratiche fattuali e il potere del progettare
Urge quindi una riflessione che da un lato ci pone come professionist* attent* all’impatto e alle conseguenze del proprio lavoro; dall’altro ci impone, in quanto cittadin*, una riflessione su dove stiamo andando e su cosa possiamo fare.
La progettazione si fa mediatrice e portatrice di un messaggio, recuperando finalmente la sua dimensione etica e funzionale non rispetto a un prodotto ma rispetto ad un ideale e ad un problema.
Times are still burning, 27 settembre 2025 dalle ore 12.00. Accademia di Belle Arti di Catania, via Raimondo Franchetti 5, Catania.
A cura delle docenti Giorgia Di Carlo e Ludovica Privitera in collaborazione con l* dottorand* Federica Bistoletti, Giulio Interlandi, Margherita Malerba.
Progetto grafico e comunicazione social a cura di Federica Bistoletti con il supporto di Gabriel Pisano. Illustrazioni di Giorgia Troìa. Redazione e correzione bozze a cura di Margherita Malerba, Adriana Martucci. Un ringraziamento speciale a Maria Burgio, Giusy Miano, cultrici della materia Packaging per l’editoria. Studenti partecipanti workshop: Simona Gervasi, Gabriele Aliotta, Gabriel Pisano, Davide Rimi, Rita Maria Carrà, Giorgia Troía, Aurora Santina Urzì, Federica Alberio, Mariachiara Lentini, Adriana Martucci. Artefatti in mostra e allestimenti autoprodotti dagli studenti partecipanti al progetto TSB.
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