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Il dipartimento di Comunicazione e didattica dell’arte propone un Ciclo di incontri tenuti da professionisti legati all’ambito storico-artistico, e particolarmente a quello relativo alla tutela, gestione e valorizzazione dei beni culturali.
L’attività è rivolta agli studenti del dipartimento, ma è aperta comunque a tutti gli altri studenti dell’Accademia, studenti universitari e a quanti interessati.
L’obiettivo degli incontri è offrire prospettive concrete di applicazione dei saperi nel mondo del lavoro agli studenti del dipartimento di Comunicazione e didattica dell’arte. Far conoscere alcune macro-tematiche agli studenti delle scuole superiori, per una scelta consapevole del corso di studi post-diploma, presentando nuove strategie di comunicazione dei beni culturali, con particolare attenzione alle collezioni museali e ai siti archeologici.
Mostrare, ascoltando direttamente la testimonianza degli addetti ai lavori, quali siano le dinamiche che muovono le attività di un’istituzione museale in tutti i suoi ambiti, da quelli legati alla gestione, alla conservazione e alla tutela dei beni culturali a quelli legati allo studio e alla valorizzazione degli stessi beni.
Affrontando dunque il tema dei furti di opere d’arte sia da un punto di vista storico, sia da una prospettiva contemporanea legata al loro recupero e alla restituzione alla comunità di appartenenza.
Martedì 28 ottobre avrà inizio la serie di Conversazioni sul patrimonio culturale, promossa dal Dipartimento di Comunicazione e didattica dell’arte dell’Accademia di Belle Arti di Catania, dedicata alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale siciliano.
Nella Pinacoteca del Museo Diocesano, tratteranno de “Il recupero delle opere d’arte” gli specialisti:
Grazia Spampinato, direttrice del museo ospitante; Fabrizio Mutarelli, Luogotenente dei Carabinieri Tutela patrimonio Culturale; Michela Ursino, archeologa, soprintendenza BB.CC.AA.
L’incontro è rivolto agli studenti dell’accademia, con particolare riguardo agli afferenti al Dipartimento, scuole medie di secondo grado, università e professionisti del settore.
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Silvana Sperati all’Accademia di Belle Arti di Catania
con una lectio su Bruno Munari: principi di base
Venerdì 24 ottobre 2025, ore 11.00–13.00
Aula magna – via Raimondo Franchetti 5, Catania
Promosso dal Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate e con il coordinamento dei corsi di secondo livello di Design per l’editoria e Product e Interior Design a cura di Ludovica Privitera, l’Accademia di belle arti di Catania ospita Silvana Sperati, figura di riferimento nel panorama della didattica e della ricerca pedagogica legata al pensiero e al metodo di Bruno Munari.
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La conversazione, dal titolo “Bruno Munari: principi di base”, intende approfondire la dimensione educativa e progettuale del Metodo Munari, in cui l’esperienza estetica, il gioco e la scoperta diventano strumenti di conoscenza e libertà creativa.
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L’incontro si inserisce nel ciclo di appuntamenti dedicati alla cultura del progetto e alla formazione del pensiero critico attraverso il design, in sinergia con la rete SOU – Scuola di Architettura per Bambini e Ragazzi, in particolare con la sede SOU Acireale (sou-schools.com/courses/sou-acireale), del suo direttore arch. Sebastiano Raneri, partner dell’iniziativa nella promozione della progettualità come pratica educativa e civile.
Silvana Sperati – biografia
Pedagogista, ricercatrice e formatrice, Silvana Sperati (Voghera, 1958) è stata per circa quattordici anni collaboratrice diretta di Bruno Munari, di cui ha approfondito e sperimentato il metodo nei laboratori e nella scuola pubblica. Ha inoltre collaborato per oltre vent’anni con Alberto Munari, psicologo ed epistemologo, figlio di Bruno e allievo di Piaget, consolidando un percorso di ricerca incentrato sull’osservazione e sull’esperienza come strumenti di apprendimento.
È autrice di saggi e pubblicazioni tra cui Giocandoscoprendo (La Nuova Italia), Dire, fare, baciare (Alberto Perdisa Editore), A che gioco giochiamo (Corraini) e curatrice della collana “Fare per crescere” (Corriere della Sera). Ha firmato oltre sessanta articoli sulla rivista Infanzia diretta da Piero Bertolini.
Ha progettato e curato l’area didattica di importanti mostre dedicate a Munari (Munari 100, Vietato non toccare, Toccare la bellezza, Bruno Munari. Tutto), collaborando con istituzioni nazionali e internazionali.
Presiede dal 2010 l’Associazione Bruno Munari®, con la quale promuove attività formative e divulgative in Italia e all’estero.
È inoltre ideatrice della Fattoria Didattica delle Ginestre, tra le prime riconosciute dalla Regione Lombardia, premiata per la qualità etica e pedagogica del suo lavoro.
www.incasaconmunari.it
www.abmbrunomunari.it
Informazioni
Accademia di Belle Arti di Catania
Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate
via Raimondo Franchetti 5, Catania
www.abacatania.it
SOU – Scuola di Architettura per Bambini e Ragazzi / SOU Acireale
www.sou-schools.com
https://www.instagram.com/sou_acireale/
Leggi tutto: Bruno Munari: principi di base. Conversazione con Silvana Sperati
L’Accademia di Belle Arti di Catania presenta ufficialmente “Urgenze. Parole e immagini per il presente”, iniziativa realizzata in partnership con l’Accademia di Belle Arti di Carrara nell’ambito di City Open Museum, finanziato dal PNRR – Investimento 3.4 Didattica e competenze universitarie avanzate, finalizzato a promuovere l’innovazione didattica e la dimensione internazionale del sistema AFAM.
L’incontro, aperto alla comunità accademica, sarà un momento di confronto e riflessione sui temi che ispirano la call rivolta a studenti, cultori della materia e dottorandi: un invito a rappresentare, attraverso il linguaggio del manifesto, le urgenze del nostro tempo — sociali, ambientali, politiche e culturali.
Attraverso l’intervento di Franco La Cecla, antropologo e saggista, l’incontro proporrà una riflessione sul ruolo dell’immaginazione e della partecipazione come strumenti di consapevolezza civile e di costruzione del pensiero critico.
Dopo i saluti istituzionali di Gianni Latino, Direttore dell’Accademia, interverranno Ciro Esposito, Responsabile scientifico del progetto, e Rosario Antoci, Coordinatore del progetto.
Urgenze. Parole e immagini per il presente propone un intervento di affissione visiva dedicato alle tematiche più urgenti dell’attualità, affrontate attraverso il linguaggio e la forza comunicativa del manifesto.
Saranno selezionati 25 elaborati, che verranno affissi negli spazi pubblici delle città di Catania, Messina, Ragusa e Siracusa nei mesi di febbraio e marzo 2026, per poi confluire in un archivio digitale consultabile online..
Durante l’incontro verrà illustrato il bando rivolto agli studenti iscritti al terzo anno dei corsi di primo livello, al primo e secondo anno dei corsi di secondo livello, ai cultori della materia e ai dottorandi del XL ciclo dell’Accademia di Belle Arti di Catania.
Nei prossimi giorni saranno pubblicati tutti i dettagli.
Leggi tutto: CALL Urgenze. Parole e immagini per il presente / incontro con Franco La Cecla
L’incontro, a cura del corso di pittura e linguaggi del contemporaneo, in collaborazione con il corso di Cinema, rientra nella programmazione annuale di ricerca e formazione nell’ambito dell’arte contemporanea. Si vuole offrire la possibilità agli studenti, ai colleghi docenti e al pubblico di incontrare e ascoltare il racconto di uno degli esponenti del collettivo italiano Studio Azzurro che ha contribuito alla realizzazione di sistemi interattivi per installazioni multimediali e per la messa in scena di ambienti “sensibili” di grandissima risonanza a livello internazionale. Con un lavoro di ricerca trasversale e in continua evoluzione rispetto alle innovazioni tecnologiche, l’intento è sempre stato quello del coinvolgimento del pubblico in diverse forme di partecipazione e interazione mantenendo una forte componente socio-antropologica e di continuo riferimento con la storia dell’arte e dello spettacolo.
Marcella Barone
Arte, tecnologie e racconto
Stefano Roveda, antropologo e inventore di tecnologie e nuove forme di narrazione, esperto di sistemi interattivi, tecnologici e software, presenta alcune opere interattive e immersive di grande formato prodotte con Studio Azzurro, svelando le metodologie di progettazione e di invenzione di tecnologie dedicate all’arte mediale.
La sua poetica si pone in continuità e contemporaneamente in rottura con il passato e riflette su questioni centrali nel dibattito sull’arte contemporanea.
Durante l’incontro Stefano Roveda avvierà un dialogo nel tentativo di ricostruire e riflettere sulla sua personale avventura artistica e professionale che gli ha permesso di esplorare una possibile evoluzione del linguaggio cinematografico da cui era partito negli anni 70.
Il suo lavoro si dispiega fra indagine antropologica, ricerca tecnica, crescita professionale e arte.
Le opere interattive, molte delle quali elaborate all’interno del collettivo Studio Azzurro, sono state esposte nei più importanti musei e gallerie del mondo con grande successo di pubblico, rappresentando un’anomalia che costringe a ripensare allo stesso significato e ruolo dell’Arte nel terzo millennio.
Stefano Roveda Milano, 1959
Artista visivo e inventore, progettista di installazioni interattive per mostre e musei.
Si avvale di squadre operative che sotto il suo coordinamento realizzano le opere contribuendo creativamente alla realizzazione.
I diversi team di lavoro sono costruiti in risposta alle esigenze dei singoli progetti, garantendo la copertura di tutte le competenze coinvolte.
DAL 1995 AL 2011 ha fatto parte del collettivo Studio Azzurro, fondato a Milano nel 1982, nella realizzazione degli “ambienti sensibili”, ambienti che reagiscono alle sollecitazioni di chi li pratica, e in cui la narrazione deriva dalla presenza delle persone e dai loro gesti. L’interazione coi dispositivi avviene attraverso interfacce naturali innescate dalla gestualità quotidiana: toccare, calpestare, emettere suoni. Con gli anni Duemila il bisogno di un confronto con il territorio fa orientare la progettazione verso mostre e percorsi museali, offrendo una nuova modalità di fruizione per temi legati alle comunità territoriali e alla valorizzazione della loro memoria, inaugurando la formula dei musei di narrazione e successivamente quella dei portatori di storie.
Ha esposto in musei e mostre prestigiose in tutto il mondo (Tokyo, New York, Buones Aires, Londra, Parigi, Madrid, etc.) vincendo numerosi premi fra cui Premio Alinovi 1995; Premio Quadriennale 1996; Gran premio Transmediale 1998, (Berlino); Sole d’oro 1999, Festival TTVV – Riccione; Ovidio d’Oro per il cinema; Premio Il sogno di Piero dell’Accademia di Urbino e quello per l’arte contemporanea Pino Pascali.
Nel 2010 il Museo Laboratorio della Mente ha ricevuto il Premio Icom Italia 2010 nella categoria Museo dell’anno per l’innovazione e l’attratti.
Ha collaborato con decine di musicisti e altri artisti e tecnici e ha formato centinaia di giovani alla professione nelle diverse discipline. Ha insegnato per brevi periodi in diverse università e accademie d’Italia.
La ricerca di Stefano Roveda ha prodotto elettroniche (fra cui TomBox da cui deriva Arduino), software (per installazioni, musei, gestione integrata di installazioni multiple), linguaggi di interazione (Interfacce Naturali e Post Simboliche), format interattivi (Ambienti Sensibili, Teatro Interattivo, Teatro Digitale, Sale Immersive Interattive), soluzioni di allestimento (superfici originali per videoproiezioni, sistemi di videoproiezione olografica, Architetture Sensibili) e piattaforme online.
Leggi tutto: Incontro con Stefano Roveda – Arte, tecnologie e racconto.
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