Acquisterò l’oggetto porta lacrime! Indispensabile nel mio studio. Spesso mi trovo a dire «lasci qui il suo dispiacere, lo mettiamo qui dietro la poltrona: nessuno lo ruba, è al sicuro ma lei può permettersi di non occuparsene più.»Ecco la violenza è nell’insistere, nell’ostinazione, nel non saper occuparsi d’altro. È la pretesa che fa da padrona, e comanda senza limiti e impone. La violenza è obbligare le persone a ‘normalizzarsi’ a fare come tutti, ad appiattire i desideri, a sostenere gli obblighi. Per esempio l’obbligo di godere, di ingozzarsi di cose, di saperi inutili, di denari da buttare e non da donare. La violenza è non permettere a una persona di essere unica e irripetibile ma renderla oggetto di qualsiasi speculazione.