L’incontro, a cura del corso di pittura e linguaggi del contemporaneo, in collaborazione con il corso di Cinema, rientra nella programmazione annuale di ricerca e formazione nell’ambito dell’arte contemporanea. Si vuole offrire la possibilità agli studenti, ai colleghi docenti e al pubblico di incontrare e ascoltare il racconto di uno degli esponenti del collettivo italiano Studio Azzurro che ha contribuito alla realizzazione di sistemi interattivi per installazioni multimediali e per la messa in scena di ambienti “sensibili” di grandissima risonanza a livello internazionale. Con un lavoro di ricerca trasversale e in continua evoluzione rispetto alle innovazioni tecnologiche, l’intento è sempre stato quello del coinvolgimento del pubblico in diverse forme di partecipazione e interazione mantenendo una forte componente socio-antropologica e di continuo riferimento con la storia dell’arte e dello spettacolo.

Marcella Barone

Arte, tecnologie e racconto
Stefano Roveda, antropologo e inventore di tecnologie e nuove forme di narrazione, esperto di sistemi interattivi, tecnologici e software, presenta alcune opere interattive e immersive di grande formato prodotte con Studio Azzurro, svelando le metodologie di progettazione e di invenzione di tecnologie dedicate all’arte mediale.
La sua poetica si pone in continuità e contemporaneamente in rottura con il passato e riflette su questioni centrali nel dibattito sull’arte contemporanea.
Durante l’incontro Stefano Roveda avvierà un dialogo nel tentativo di ricostruire e riflettere sulla sua personale avventura artistica e professionale che gli ha permesso di esplorare una possibile evoluzione del linguaggio cinematografico da cui era partito negli anni 70.

Il suo lavoro si dispiega fra indagine antropologica, ricerca tecnica, crescita professionale e arte.

Le opere interattive, molte delle quali elaborate all’interno del collettivo Studio Azzurro, sono state esposte nei più importanti musei e gallerie del mondo con grande successo di pubblico, rappresentando un’anomalia che costringe a ripensare allo stesso significato e ruolo dell’Arte nel terzo millennio.

Stefano Roveda Milano, 1959
Artista visivo e inventore, progettista di installazioni interattive per mostre e musei.

Si avvale di squadre operative che sotto il suo coordinamento realizzano le opere contribuendo creativamente alla realizzazione.
I diversi team di lavoro sono costruiti in risposta alle esigenze dei singoli progetti, garantendo la copertura di tutte le competenze coinvolte.

DAL 1995 AL 2011 ha fatto parte del collettivo Studio Azzurro, fondato a Milano nel 1982, nella realizzazione degli “ambienti sensibili”, ambienti che reagiscono alle sollecitazioni di chi li pratica, e in cui la narrazione deriva dalla presenza delle persone e dai loro gesti. L’interazione coi dispositivi avviene attraverso interfacce naturali innescate dalla gestualità quotidiana: toccare, calpestare, emettere suoni. Con gli anni Duemila il bisogno di un confronto con il territorio fa orientare la progettazione verso mostre e percorsi museali, offrendo una nuova modalità di fruizione per temi legati alle comunità territoriali e alla valorizzazione della loro memoria, inaugurando la formula dei musei di narrazione e successivamente quella dei portatori di storie.

Ha esposto in musei e mostre prestigiose in tutto il mondo (Tokyo, New York, Buones Aires, Londra, Parigi, Madrid, etc.) vincendo numerosi premi fra cui Premio Alinovi 1995; Premio Quadriennale 1996; Gran premio Transmediale 1998, (Berlino); Sole d’oro 1999, Festival TTVV – Riccione; Ovidio d’Oro per il cinema; Premio Il sogno di Piero dell’Accademia di Urbino e quello per l’arte contemporanea Pino Pascali.

Nel 2010 il Museo Laboratorio della Mente ha ricevuto il Premio Icom Italia 2010 nella categoria Museo dell’anno per l’innovazione e l’attratti.
Ha collaborato con decine di musicisti e altri artisti e tecnici e ha formato centinaia di giovani alla professione nelle diverse discipline. Ha insegnato per brevi periodi in diverse università e accademie d’Italia.
La ricerca di Stefano Roveda ha prodotto elettroniche (fra cui TomBox da cui deriva Arduino), software (per installazioni, musei, gestione integrata di installazioni multiple), linguaggi di interazione (Interfacce Naturali e Post Simboliche), format interattivi (Ambienti Sensibili, Teatro Interattivo, Teatro Digitale, Sale Immersive Interattive), soluzioni di allestimento (superfici originali per videoproiezioni, sistemi di videoproiezione olografica, Architetture Sensibili) e piattaforme online.