L’incontro con Massimo Bartolini segna la possibilità di verificare un percorso artistico in quanto esperienza e pensiero che trasformano la realtà indagata per ripensare soglie e confini della relazione con lo spazio, con gli oggetti e con il tempo. In questa visione che ribalta e ridefinisce, Bartolini mutua forme e attitudini dal teatro e dalla performance, usando il suono e la musica come inneschi di molti lavori e segni e disegni eseguiti in tempi espansi fino ad arrivare alla fotografia, le installazioni complesse e il video.
Una lunga e densa carriera, dal 1993, l’artista espone in numerosi spazi pubblici e privati in Italia ed all’ estero, tra le collettive si ricordano:Biennale di Venezia del: “Dapertutto”, 1999; “Refreshments”, 2001 (evento collaterale); “Fare Mondi/ Making Worlds”, 2009; “Vice Versa”, 2013; “Due qui/ To hear,” 2024.(I). “Comunicaciòn Entre Las Artes”, Biennale di Valencia, (E) 2001. “Stanze e Segreti”, Milano, 2000. Manifesta 4, Frankurt, (D), 2002. “Ecstasy, in and about altered states” Moca Los Angeles. (USA), 2005. Biennale di Shangai: Hyper Design 2006 e Palermo Felicissima,2012 (CHN). “Our Magic Hour”, International Triennale of Contemporary Art, Yokohama (J) 2011.“Território Livre”, Biennale di San Paolo 2004 (BR); “ No principio era a viaxe”,Biennale di Pontevedera 2004 (E). Documenta 13 Kassel, 2012 (D); Etchigo Tsumari Tiennal, Tokamachi, (J) 2012 e 2024; Track, Ghent (B) 2012. One on One, Kunstwerke, Berlino (D),2012. The City, My Studio/The City,My Life”, Kathmandu Triennale, (Nepal),2017 “Habit Co-Habit”,Pune Biennale , Pune, (India), 2017. Starting from the desert…Yinchuam Biennal, Yinchuan (CHN) 2018. “Escape Routes”.Bangkok Biennal (TH) 2020 , Triennale di Setouchi (JPN) 2022 Même les soleils sont ivres,Collection Lambert ,Avignon (F) 2025. Tra i solo show: Due qui / To Hear, Padiglione Italia – Biennale Arte 2024 (Venezia, 2024), To Everything That Moves, Massimo De Carlo (Hong Kong.), Sparse steps, Frith street Gallery (London). “In Là” , Museo Pecci, Prato, (I), 2022 . “On Identikit” Csac Parma, (I). 2020 Manifesta 12 (collateral event) “Caudu e Fridu”, Palazzo Oneto, Palermo (I), 2018. “4 organs” Fondazione Merz, Torino, (I). 2017. “Studio Matters+1” Fruitmarket Gallery Edimburgo (SC) e SMAK Ghent (B),2013. “Serce na Dloni”, Centre of Contemporary Art “Znaki Czasu”, Torun, (PL), 2013. Hum Auditorium Arte, Roma (I) / MARCO, Vigo, (E); 2012. Museu Serralves Porto (P), Ikon Gallery Birmingham (GB), 2007. GAM di Torino (I), 2005. Museum Abteiberg, Mönchengladbach (D), 2002, “Paesaggi” Galleria Massimo De Carlo 2016. “Afterheart” Frith Street Gallery London 2012. “Three Quarter tone Piece”, Magazzino Roma, 2010.
Leggi tutto: 16 ottobre 2025 Dottorato di ricerca — Lectio Meris Angioletti e Massimo Bartolini
“Fuori asse” è una giornata di studi trasversale sulle pratiche artistiche e progettuali e le questioni di genere. Le
relatrici invitate, attraverso il proprio lavoro, ragionano e agiscono in una prospettiva di risignifcazione delle narrazioni dominanti e in un’ottica di ricerca e progettazione volta alle nuove pratiche artistiche, alla grafca di pubblica utilità, all’archiviazione del patrimonio.
In un momento in cui i “diversi gradi di periferie” (dal genere alla geografa e oltre) sembrano decentrare e intersecare i dibattiti, gli approcci, i valori e le pratiche, la nostra giornata di studi vuole essere un’occasione per le ricercatrici e i ricercatori di partecipare ad una possibile “rilettura dai margini” della contemporaneità; fuori asse appunto, che corrisponda ad una pluralità di voci e visioni per creare comunità e pratiche nuove a partire da ciò che è stato escluso e da ciò che ci rendiamo conto non funzionare.
La marginalità può costruire comunità che abbiano linguaggi diversi, punti di vista diversi da quelli soverchianti e coloniali a cui siamo stati abituati.
È possibile quindi rivedere le pratiche artistiche, curatoriali e di progettazione in un’ottica divergente dalle narrazioni consolidate, coloniali rispetto ai corpi, ai generi e alle geografe, che ci permetta di risignifcarne il futuro.
In tempi mai così instabili non possiamo esimerci infatti dal ragionare sull’agency del lavoro culturale, delle pratiche artistiche e di design, spostando il centro, evitando di fssare posizioni egemoniche. Essere in continuo movimento e riassetto rispetto a ciò che di volta in volta ci chiede una comunità che cambia.
Corso di Dottorato di Ricerca AFAM in forma associata
Scienze della produzione artistica e del patrimonio, I ciclo.
Bandito dall’Accademia di belle arti di Catania, in convenzione con le Accademie di belle arti di Firenze, di Macerata, di Urbino, con il Conservatorio musicale Vincenzo Bellini di Catania e con l’Istituto Superiore per l’Istruzione Artistica di Faenza; imprese partner: Comune di Siracusa, Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, Fondazione Rossini Opera Festival di Pesaro.
I curriculum sono tre ed individuano tre ambiti specifci di ricerca.
Archivi e repertori teatrali: carte, costumi, scenografe, scenotecniche, repertori, drammaturgie, performance contemporanee
Design della comunicazione visiva e utilità pubblica
Nuove metodologie del contemporaneo nell’ambito delle arti visive, performative e applicate.
Leggi tutto: Fuori asse / Una rilettura della contemporaneità a partire dai margini
Giovedì 9 ottobre 2025, l’Accademia di Belle Arti di Catania, nell’ambito del corso di “Storia dell’arte
contemporanea” della Professoressa Laura Barreca, ospiterà la presentazione di “Chroma”, (Musica Practica di Voglino Editrice, 2025) progetto editoriale ed espositivo nato dalla collaborazione di pittura e musica con lo scopo di invitare a una riflessione sui temi dell’ascolto e della risonanza, nella voracità del contemporaneo.
Nel libro, gli spartiti composti da Lorenzo Lionello (Torino, 2006) sonorizzano e affiancano ogni paesaggio dipinto da Cetty Previtera (Svizzera, 1976). Il libro costituisce il catalogo della mostra “Chroma”, a cura di Bianca Basile, promossa dall’Archeoclub “Mario di Benedetto” di Licodia Eubea (11 maggio-6 luglio 2025).
Il termine chroma unisce vista e udito; è un ritmo che dà colore, un’immagine che genera musica. Con la sua pennellata stratificata, guizzante e riflessiva, la pittrice Cetty Previtera fa sì che ogni paesaggio appaia all’occhio come un brano musicale, che non può essere colto in pochi secondi. Il coinvolgimento di Lorenzo Lionello, sassofonista e compositore, scaturisce dalla visione contemporanea e dall’analogia
stilistica tra i due artisti, in riferimento alla percezione e restituzione del paesaggio o dell’ambiente sonoro.
L’antologia pittorica in “Chroma” risulta così alternata da una sequenza di miniature musicali, accostate per contrasto, come le pennellate dell’artista. “Chroma” invita a osservare un quadro come si attraversa un bosco o si ascolta una melodia.
Chi sfoglia le pagine e ascolta i brani – attraverso un Qr code – è portato a soffermarsi su ogni dipinto per la durata del brano che gli è dedicato. Questo tempo di osservazione si trasforma in qualità di ascolto che assume una dimensione dilatata, rivolgendo una domanda a ognuno di noi: a cosa diamo risonanza oggi?
Cetty Previtera (Svizzera, 1976), vive e lavora in Sicilia. Dopo la Laurea in Scienze della Formazione e un Master in Comunicazione e Linguaggi Non Verbali, approfondisce lo studio della pittura con i maestri Giuseppe Puglisi e Piero Zuccaro e presso l’Accademia di Belle Arti Abadir. Nel 2010 è finalista del Premio Nazionale delle Arti ed espone alla Galleria Lo Magno (Modica), “L’Unico tratto”, curata da P. Zuccaro. Presso Palazzo Fava (Bologna, 2014), espone in “Attorno a Vermeer” a cura di M. Goldin che cura la sua prima personale, “Primavera”, (Galleria Quam, Scicli, 2014). Seguono la mostra personale “Dream Up”, (Carta Bianca Fine Arts, Catania) e una collettiva alla “George Billis Gallery” (New York, 2019). Espone in “Attorno a Van Gogh” (2021), al Centro Culturale San Gaetano di Padova, con “Van Gogh e i colori della vita”. Del 2023 sono le personali: “Mi ricordo i fiori”, (Quam) e “Just Bloom” (Carta Bianca, 2024). Partecipa alle residenze:
“Simposio di Pittura”, 2022, Fondazione Lac o Le Mon, a cura di L. Presicce; Landina, 2023 a cura di L. Boisi; “Rammemorazioni”, 2024 a cura di F. Piazza.
Lorenzo Lionello (Torino, 2006), saxofonista e compositore, vive e lavora a Torino. Attualmente studia composizione presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, con il Maestro Orazio Mula, e composizione e direzione d’orchestra presso l’Accademia Internazionale Tiziano Rossetti di Lugano, presso la quale ha vinto una borsa di studio (2024). Sta completando anche i suoi studi presso il Liceo Classico e Musicale
Cavour di Torino dove frequenta l’ultimo anno. Ha vinto diversi premi internazionali di Composizione quali quelli promossi dal Franz Schubert Conservatorium di Vienna, dalla World Online Music Competition Organization (WOMCO) e presso la Universal Maestro Society. Attualmente insegna in alcune scuole private di musica seguendo i corsi di Sassofono, Orchestra e Teoria e Solfeggio e collabora come redattore con la
casa editrice Voglino per la collana Musica Practica.
Bianca Basile (1995, Catania) è una curatrice indipendente di mostre e workshop in ambito di arte e cultura visiva contemporanea e cultrice di “Storia dell’arte contemporanea” (AbaCt, Catania). Dal 2019 scrive e cura con Balloon Project, ha frequentato CAMPO presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (2022) e ha collaborato con Blob Art ETS, Cremona Art Fair (2023-2024). Tra gli ultimi progetti: 2024 “Terra(cotta)”
(Pesaro capitale italiana della cultura) e “Il paesaggio non è verde” (SAC, Livorno); 2025 i laboratori “Sali mastri” (Salmastra, Catania) e “Buon compleanno Platea!” (Platea Palazzo Galeano, Lodi), “La ferita” (Premio San Fedele, Milano) e Symbolum (Centrale Festival, Fano)
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