L’Accademia di Belle Arti di Catania presenta ufficialmente “Urgenze. Parole e immagini per il presente”, iniziativa realizzata in partnership con l’Accademia di Belle Arti di Carrara nell’ambito di City Open Museum, finanziato dal PNRR – Investimento 3.4 Didattica e competenze universitarie avanzate, finalizzato a promuovere l’innovazione didattica e la dimensione internazionale del sistema AFAM.
L’incontro, aperto alla comunità accademica, sarà un momento di confronto e riflessione sui temi che ispirano la call rivolta a studenti, cultori della materia e dottorandi: un invito a rappresentare, attraverso il linguaggio del manifesto, le urgenze del nostro tempo — sociali, ambientali, politiche e culturali.
Attraverso l’intervento di Franco La Cecla, antropologo e saggista, l’incontro proporrà una riflessione sul ruolo dell’immaginazione e della partecipazione come strumenti di consapevolezza civile e di costruzione del pensiero critico.
Dopo i saluti istituzionali di Gianni Latino, Direttore dell’Accademia, interverranno Ciro Esposito, Responsabile scientifico del progetto, e Rosario Antoci, Coordinatore del progetto.
Urgenze. Parole e immagini per il presente propone un intervento di affissione visiva dedicato alle tematiche più urgenti dell’attualità, affrontate attraverso il linguaggio e la forza comunicativa del manifesto.
Saranno selezionati 25 elaborati, che verranno affissi negli spazi pubblici delle città di Catania, Messina, Ragusa e Siracusa nei mesi di febbraio e marzo 2026, per poi confluire in un archivio digitale consultabile online..
Durante l’incontro verrà illustrato il bando rivolto agli studenti iscritti al terzo anno dei corsi di primo livello, al primo e secondo anno dei corsi di secondo livello, ai cultori della materia e ai dottorandi del XL ciclo dell’Accademia di Belle Arti di Catania.
Nei prossimi giorni saranno pubblicati tutti i dettagli.
Leggi tutto: CALL Urgenze. Parole e immagini per il presente / incontro con Franco La Cecla
L’incontro, a cura del corso di pittura e linguaggi del contemporaneo, in collaborazione con il corso di Cinema, rientra nella programmazione annuale di ricerca e formazione nell’ambito dell’arte contemporanea. Si vuole offrire la possibilità agli studenti, ai colleghi docenti e al pubblico di incontrare e ascoltare il racconto di uno degli esponenti del collettivo italiano Studio Azzurro che ha contribuito alla realizzazione di sistemi interattivi per installazioni multimediali e per la messa in scena di ambienti “sensibili” di grandissima risonanza a livello internazionale. Con un lavoro di ricerca trasversale e in continua evoluzione rispetto alle innovazioni tecnologiche, l’intento è sempre stato quello del coinvolgimento del pubblico in diverse forme di partecipazione e interazione mantenendo una forte componente socio-antropologica e di continuo riferimento con la storia dell’arte e dello spettacolo.
Marcella Barone
Arte, tecnologie e racconto
Stefano Roveda, antropologo e inventore di tecnologie e nuove forme di narrazione, esperto di sistemi interattivi, tecnologici e software, presenta alcune opere interattive e immersive di grande formato prodotte con Studio Azzurro, svelando le metodologie di progettazione e di invenzione di tecnologie dedicate all’arte mediale.
La sua poetica si pone in continuità e contemporaneamente in rottura con il passato e riflette su questioni centrali nel dibattito sull’arte contemporanea.
Durante l’incontro Stefano Roveda avvierà un dialogo nel tentativo di ricostruire e riflettere sulla sua personale avventura artistica e professionale che gli ha permesso di esplorare una possibile evoluzione del linguaggio cinematografico da cui era partito negli anni 70.
Il suo lavoro si dispiega fra indagine antropologica, ricerca tecnica, crescita professionale e arte.
Le opere interattive, molte delle quali elaborate all’interno del collettivo Studio Azzurro, sono state esposte nei più importanti musei e gallerie del mondo con grande successo di pubblico, rappresentando un’anomalia che costringe a ripensare allo stesso significato e ruolo dell’Arte nel terzo millennio.
Stefano Roveda Milano, 1959
Artista visivo e inventore, progettista di installazioni interattive per mostre e musei.
Si avvale di squadre operative che sotto il suo coordinamento realizzano le opere contribuendo creativamente alla realizzazione.
I diversi team di lavoro sono costruiti in risposta alle esigenze dei singoli progetti, garantendo la copertura di tutte le competenze coinvolte.
DAL 1995 AL 2011 ha fatto parte del collettivo Studio Azzurro, fondato a Milano nel 1982, nella realizzazione degli “ambienti sensibili”, ambienti che reagiscono alle sollecitazioni di chi li pratica, e in cui la narrazione deriva dalla presenza delle persone e dai loro gesti. L’interazione coi dispositivi avviene attraverso interfacce naturali innescate dalla gestualità quotidiana: toccare, calpestare, emettere suoni. Con gli anni Duemila il bisogno di un confronto con il territorio fa orientare la progettazione verso mostre e percorsi museali, offrendo una nuova modalità di fruizione per temi legati alle comunità territoriali e alla valorizzazione della loro memoria, inaugurando la formula dei musei di narrazione e successivamente quella dei portatori di storie.
Ha esposto in musei e mostre prestigiose in tutto il mondo (Tokyo, New York, Buones Aires, Londra, Parigi, Madrid, etc.) vincendo numerosi premi fra cui Premio Alinovi 1995; Premio Quadriennale 1996; Gran premio Transmediale 1998, (Berlino); Sole d’oro 1999, Festival TTVV – Riccione; Ovidio d’Oro per il cinema; Premio Il sogno di Piero dell’Accademia di Urbino e quello per l’arte contemporanea Pino Pascali.
Nel 2010 il Museo Laboratorio della Mente ha ricevuto il Premio Icom Italia 2010 nella categoria Museo dell’anno per l’innovazione e l’attratti.
Ha collaborato con decine di musicisti e altri artisti e tecnici e ha formato centinaia di giovani alla professione nelle diverse discipline. Ha insegnato per brevi periodi in diverse università e accademie d’Italia.
La ricerca di Stefano Roveda ha prodotto elettroniche (fra cui TomBox da cui deriva Arduino), software (per installazioni, musei, gestione integrata di installazioni multiple), linguaggi di interazione (Interfacce Naturali e Post Simboliche), format interattivi (Ambienti Sensibili, Teatro Interattivo, Teatro Digitale, Sale Immersive Interattive), soluzioni di allestimento (superfici originali per videoproiezioni, sistemi di videoproiezione olografica, Architetture Sensibili) e piattaforme online.
Leggi tutto: Incontro con Stefano Roveda – Arte, tecnologie e racconto.
L’incontro con Massimo Bartolini segna la possibilità di verificare un percorso artistico in quanto esperienza e pensiero che trasformano la realtà indagata per ripensare soglie e confini della relazione con lo spazio, con gli oggetti e con il tempo. In questa visione che ribalta e ridefinisce, Bartolini mutua forme e attitudini dal teatro e dalla performance, usando il suono e la musica come inneschi di molti lavori e segni e disegni eseguiti in tempi espansi fino ad arrivare alla fotografia, le installazioni complesse e il video.
Una lunga e densa carriera, dal 1993, l’artista espone in numerosi spazi pubblici e privati in Italia ed all’ estero, tra le collettive si ricordano:Biennale di Venezia del: “Dapertutto”, 1999; “Refreshments”, 2001 (evento collaterale); “Fare Mondi/ Making Worlds”, 2009; “Vice Versa”, 2013; “Due qui/ To hear,” 2024.(I). “Comunicaciòn Entre Las Artes”, Biennale di Valencia, (E) 2001. “Stanze e Segreti”, Milano, 2000. Manifesta 4, Frankurt, (D), 2002. “Ecstasy, in and about altered states” Moca Los Angeles. (USA), 2005. Biennale di Shangai: Hyper Design 2006 e Palermo Felicissima,2012 (CHN). “Our Magic Hour”, International Triennale of Contemporary Art, Yokohama (J) 2011.“Território Livre”, Biennale di San Paolo 2004 (BR); “ No principio era a viaxe”,Biennale di Pontevedera 2004 (E). Documenta 13 Kassel, 2012 (D); Etchigo Tsumari Tiennal, Tokamachi, (J) 2012 e 2024; Track, Ghent (B) 2012. One on One, Kunstwerke, Berlino (D),2012. The City, My Studio/The City,My Life”, Kathmandu Triennale, (Nepal),2017 “Habit Co-Habit”,Pune Biennale , Pune, (India), 2017. Starting from the desert…Yinchuam Biennal, Yinchuan (CHN) 2018. “Escape Routes”.Bangkok Biennal (TH) 2020 , Triennale di Setouchi (JPN) 2022 Même les soleils sont ivres,Collection Lambert ,Avignon (F) 2025. Tra i solo show: Due qui / To Hear, Padiglione Italia – Biennale Arte 2024 (Venezia, 2024), To Everything That Moves, Massimo De Carlo (Hong Kong.), Sparse steps, Frith street Gallery (London). “In Là” , Museo Pecci, Prato, (I), 2022 . “On Identikit” Csac Parma, (I). 2020 Manifesta 12 (collateral event) “Caudu e Fridu”, Palazzo Oneto, Palermo (I), 2018. “4 organs” Fondazione Merz, Torino, (I). 2017. “Studio Matters+1” Fruitmarket Gallery Edimburgo (SC) e SMAK Ghent (B),2013. “Serce na Dloni”, Centre of Contemporary Art “Znaki Czasu”, Torun, (PL), 2013. Hum Auditorium Arte, Roma (I) / MARCO, Vigo, (E); 2012. Museu Serralves Porto (P), Ikon Gallery Birmingham (GB), 2007. GAM di Torino (I), 2005. Museum Abteiberg, Mönchengladbach (D), 2002, “Paesaggi” Galleria Massimo De Carlo 2016. “Afterheart” Frith Street Gallery London 2012. “Three Quarter tone Piece”, Magazzino Roma, 2010.
Leggi tutto: 16 ottobre 2025 Dottorato di ricerca — Lectio Meris Angioletti e Massimo Bartolini
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